FRANCESI A PADOVA
Il 28 aprile 1797 alle ore 18 entrarono in Padova i francesi di Bonaparte, ed il maggio successivo entrarono a Venezia.
Appena giunti nella nostra città, posero in stato d'arresto il governatore Francesco Labia che voleva restar fedele alla vecchia repubblica. Fu affisso un proclama nel quale si trattava da tiranna la Repubblica Veneta che per tanti secoli aveva saggiamente e con giustizia governato.
Un ufficiale si recò presso i più importanti cittadini per farli giurare fedeltà alla Repubblica Francese. Aderirono parecchi. Alle ore 23 giunsero altri francesi con carri e cannoni e la banda militare. Per aggravare la tristezza dei fedeli alla Serenissima, quel giorno pioveva lentamente fu emanato ordine severissimo di consegnare tutte le armi sia da fuoco che da taglio. Il Vescovo pubblicò una pastorale raccomandando la pace e la quiete ai cittadini.
In Prato della Valle fu piantato nel mezzo l'albero della Libertà. In tutti i luoghi venne abbattute il glorioso Leone di S. Marco. Il 4 maggio, malgrado la promessa fatta, per ordine del comandante venne invaso il Monte di Pietà ed asportato quanto di meglio conteneva.
È vero però che il giorno 7 il generale di divisione Victor Perrin per questo fatto depose il comandante della città che abitava in Palazzo Zigno. Un proclama del 28 maggio istituì il Monopolio del sale e del tabacco, cosa prima sconosciuta ai Veneti. Il 2 maggio era qui giunto Napoleone e di questa sua visita che si ripeté in agosto parleremo prossimamente, come pure dovremo ancora parlare del soggiorno dei francesi a Padova.
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